lunedì 20 aprile 2015

Vorrei...

... essere cittadina di una Europa civile, che accogliesse o almeno salvasse chi bussa alla porta, invece di fingere di mortificarsi tutte le volte che centinaia di esseri umani muoiono in mare neanche fossero inutili mosche, per poi continuare a voltarsi dall'altra parte. E se in quell'Europa poi mancassero i Salvini, le Santanche', i Le Pen, me ne farei anche una ragione.

sabato 11 aprile 2015

Impressioni parigine

Un notevole pregio di Amsterdam e' che dista solo tre ore e venti minuti di treno da Parigi. Di ritorno da una mini-vacanza parigina che avevamo rimandatato molte volte, eccomi qui a mettere giu' alcune supeficiali  impressioni sui francesi, e sui parigini in particolare. A Parigi non ero mai stata prima, e me ne vergogno molto. Ho notato spesso, in contesti internazionali, che i francesi stanno antipatici un po' a tutti. Dicono siano spocchiosi, poco inclini all'ironia, e restii ad usare altre lingue per farsi capire. Io invece ho quasi sempre avuto un'impressione positiva dei colleghi francesi, e ho cercato di studiare i parigini con occhi innocenti. Beh, mi sono piaciuti abbastanza, e non solo per gli aspetti noti a tutti, tipo il buon gusto nel vestire, o l'amore per il buon cibo e l'ottimo vino, che sono sempre li' in tutta evidenza. Certo, pochi giorni in un posto di cui comunque non conosco la lingua non avrebbero potuto darmi modo di trovare eventuali lati negativi dei locals. Ma a Parigi abbiamo gironzolato da soli in lungo e in largo, usando molto la metro, e proprio la metro mi ha fatto notare altri aspetti dei parigini che io considero sicuramente dei pregi. Il paragone "estetico"con gli amsterdammers (che dopo quasi 10 anni conosco benino) pende sicuramente a favore dei primi. In metro non schiamazzano, non sporcano, non conversano ad alta voce al telefono con l'amica del cuore per mezz'ora, e non smanettano compulsivamente sullo smartphone. Non tirano su col naso rumorosamente e non si scaccolano in pubblico. Alcuni leggono libri, anche in piedi, anche se devono scendere dopo due minuti. Inoltre i parigini non ti spintonano, e spesso ti cedono gentilmente il passo chiamandoti madame, cosa alla quale francamente non ero abituata. Peraltro anche fuori, a piedi, nei bistro' o per negozi, ho avuto impressioni in generale molto positive sulla gente del posto. E i bambini? Non so se avete presente i bambini olandesi. Carini, per carita'. Ma genitori e maestri consentono ai loro pargoli proprio tutto, compresi piedi infangati sui sedili e urla al ristorante. A Parigi ho visto scolaresche tranquillissime e bimbi ben educati, che persino si scusano se accidentalmente ti urtano. Quanto alla lingua, non posso dire sia stata mai un problema, quando si ha voglia di capire e farsi capire il modo per abbattere le barriere lingustiche si trova. E dunque: viva Parigi, e viva i raffinati parigini. Torneremo sicuramente a visitarvi e a gustare le vostre infinite prelibatezze.

martedì 3 marzo 2015

Uno sconosciuto a pranzo



In attesa che passino le paturnie invernali e che il sole cominci a far sentire la sua presenza in maniera meno clandestina, ho deciso di fare l’esperimento: invitare a pranzo un perfetto sconosciuto, cui far assaggiare qualcosa di italiano. L’idea m’era venuta bazzicando su un sito che si propone di creare collegamenti tra persone che possono scambiarsi i loro rispettivi saperi, gratis. Magari qualcuno vuole imparare a parlare spagnolo e potrebbe insegnare a qualcun altro a suonare la chitarra, per dire. A me piacerebbe conoscere qualche ricetta indiana, e mi sono offerta di insegnare qualche ricetta italiana. E allora mi sono presa un giorno libero, per andare con calma a far la spesa, e organizzare il tutto. E cosi’ sabato Ravi l’Indiano e’arrivato a casa nostra, e forse un giorno di questi andro’ io a curiosare nella sua cucina. Ravi si’ e’ rivelato un vero simpaticone, e ha immediatamente legato con le altre persone presenti, amici-colleghi di qui, nonostante la conversazione andasse spesso a parare su problemi lavorativi vari e capi stronzi. Cosi’ gli ho fatto vedere come preparare la torta di mele di nonna, le linguine col pesto, e i rigatoni con la crema di peperoni che ho inventato io. E Ravi ha gradito (e con lui anche gli altri, per fortuna). E dunque ripetero’ l’esperimento a breve, con quelli che questa volta non c’erano, e chissa’, magari con nuovi prossimi ospiti.

venerdì 19 dicembre 2014

il corso nerdissimo: bilanci

Il corso nerdissimo l'ho finito, adesso so almeno da dove cominciare per riempire le lacune (tante) e per cominciare a giocare con il programma (spero). Se ci riuscissi, potrei usarlo per le mie analisi e per i miei dati. Alcune cose saranno facili, e altre complicate; comunque i nostri amici statistici non sono difficili da raggiungere. Ma una cosa adesso la so: mi piace, continua a piacermi, usare il mio tempo per imparare quel che non so, e a volte costa fatica, ma ne vale sempre la pena.